Le maglie calcio vintage più Memorabili! Il 2023 è stato anche un grandissimo anno per le maglie celebrative o limited edition, con un ritorno importante dello stile vintage. Il colosso del commercio online permette, infatti, contiene una sezione dedicata agli articoli sportivi, che include anche le maglie delle principali squadre di calcio. Disponiamo di un’ampia gamma di maglie storiche delle squadre più prestigiose della Serie A come Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli , Lazio , Fiorentina , Bari , Sampdoria , Genoa , Parma , Atalanta , Palermo , Torino , Venezia e molte altre. Partiamo dalla formazione arrivata alla piazza d’onore, la Fiorentina. Sarà infatti proprio questa l’uniforme che caratterizzerà il club a cavallo degli anni ottanta e novanta – segnando la prima parte del periodo più florido della sua storia, con la scalata dalla C1 alla Serie A, fino alla vittoria della prima Coppa Italia. A posteriori, potrebbe lasciare interdetti vedere la squadra granata sfoggiare sul petto, come stemma, il nome della casa automobilistica degli Agnelli. La Samp che tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 si liberava gradualmente dall’abbonamento alla Serie B per mettere radici in A aveva una divisa pura, essendo al tempo vietati gli sponsor sulla maglia, dunque la banda orizzontale appariva ancora più grande insieme allo scudo, era la squadra che aveva in Alviero Chiorri la mezzala che poteva inventare la giocata in qualsiasi momento.

Questa squadra di Segunda División ha sede nella comunità autonoma di Murcia, considerata il giardino vegetale della Spagna, in quanto grande produttore di frutta e verdura. Rispetto a quanto fatto ad Admiral nei primi anni ’80 Umbro optò con continuità per il blu navy e una minor presenza del rosso. Una dimostrazione pratica di quanto appena detto è la divisa da trasferta 1986/87, targata “Enneerre”. Il secondo pezzo è la maglia da trasferta bianca, maglia di calcio caratterizzata da un palo centrale che riprende i colori sociali. Ma la vittoria di uno scudetto, seppure indimenticabile, non spiega il successo planetario di questi colori. 4. Antonella Elia sospesa da Rai2: cosa è successo davvero? Proprio la forte presenza di Genova nei colori e nei simboli (il Baciccia, i colori delle due società fondatrici, il blu del mare come sfondo), rende la divisa della Sampdoria così radicata alla propria terra, e al contempo dotata di canoni estetici perfetti per consacrarne l’universalità. La maglia, prodotta dalla marca sportiva Umbro, presenta i classici colori rosso e bianco del club, con il rosso dominante e il bianco utilizzato per i dettagli come il colletto e le maniche. Se il tempo è inclemente, punta su una maglia a maniche lunghe per stare al caldo quando le temperature sono rigide.

Prodotto da Adidas, il kit presenta le iconiche strisce verticali bianche e nere che caratterizzano la squadra, con il colletto a V e le maniche nere. Non mancano anche lo scudetto del 1944 posizionato al centro (sulla nera è alla base del colletto), così come la celebre frase di Paolo Ponzo: “Ogni calciatore che veste questa maglia deve sentirsi da una parte onorato, dall’altra fortemente responsabile per ciò che rappresenta”. Vale per tutti, che si parli di una squadra in lotta per lo scudetto o per una che sgomita per non retrocedere. Sempre nel vicentino, nel 1926 era nata all’interno dell’azienda tessile Marzotto la squadra calcistica del DAM Valdagno (Dopolavoro Aziendale Marzotto), poi trasformatasi nell’immediato secondo dopoguerra in Associazione Calcio Marzotto; nel campionato cadetto del 1953-1954 ebbe così luogo anche un particolare “derby della lana” tra i già citati Marzotto Valdagno e Lanerossi Vicenza. E se una volta erano solo i tifosi di calcio a mostrarsi con la maglia della squadra del cuore, oggi sono le fashion victim, le influencer e le celeb di tutto il mondo a indossarle come un capo super cool per l’estate 2023 e, chissà, magari anche per le stagioni a venire. Lo faceva esibendo al mondo 3 gioielli: Dybala, Vazquez e questa maglia.

La storia del calcio è ricca da maglie di club davvero inguardabili, ma anche qualche casacca realizzata per le Nazionali partecipanti a un Campionato del Mondo merita di essere ricordata per la sua scarsa attenzione all’estetica. Il marchio CR7 è uno dei più riconosciuti e amati al mondo, anche più di Leo Messi: è lui il calciatore con più magliette vendute di sempre (anche se nel caso di singoli giocatori si contano pure i numeri con le casacche nazionali). Si guadagna il primo posto nell’olimpo dei kit della massima serie italiana anche la maglia della Lazio. Peraltro, non si trattò neanche del primo caso del genere: nei primi anni quaranta, la stessa Lanerossi aveva attuato la medesima operazione con le compagini dello Schio e del Piovene. Tornando a parlare di abbinamenti, visto il loro proliferare, questi furono banditi dalla Federcalcio alla fine del decennio: solo il Lanerossi poté mantenere la sua particolare denominazione, in virtù di una speciale concessione. Con una particolare striscia a scacchi blu e bianca, la divisa casalinga del Sheffield Wednesday del 1990-1992 è una delle più riconoscibili. Al di là dell’hype che aveva generato la sua attesa, la terza maglia nera 2023/24 della Roma non ha un solo particolare fuori posto.

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