Arriviamo dunque al punto dolente: quanto costa una cornice per maglie da calcio? Il risultato non fu tuttavia sufficiente per ottenere l’accesso ai play-off per la qualificazione al mondiale, nonostante fosse stato preceduto dalla vittoria interna (1-0) contro la Bielorussia. Da segnalare la realizzazione, nell’estate 1996, di una casacca blu con dettagli gialli, basata sulla seconda divisa vittoriosa nella stagione precedente in finale di Champions League, ma con le due grandi stelle sulle spalle sostituite da bande logate, replicate anche sui pantaloncini: l’utilizzo di questa speciale maglia, colloquialmente nota come «dei 4 Trofei», venne limitato a quattro amichevoli di blasone nel precampionato contro Ajax, Bayern Monaco, Middlesbrough e nel Trofeo Luigi Berlusconi contro il Milan. Come spesso accade in questi casi, il consiglio di amministrazione della Opel AG (che dal marzo 1929 era composto anche da cinque membri del gruppo GM) procedette ad un taglio di spese superflue, che si tradusse nell’estate di quello stesso anno anche in un taglio di 1.500 posti di lavoro, unicamente costituiti da operai. Nell’estate 1996 la Juventus si presentò ai nastri di partenza della stagione con una rosa profondamente rinnovata rispetto a quella che pochi mesi prima aveva vinto la Champions League.
Pinzolo, 31 nerazzurri in partenza per il ritiro estivo Archiviato il 28 ottobre 2015 in Internet Archive. La campagna acquisti, infatti, vide la partenza del centravanti e capitano Gianluca Vialli (al Chelsea), dell’attaccante e vicecapitano Fabrizio Ravanelli (al Middlesbrough), del centrocampista portoghese Paulo Sousa (al Borussia Dortmund) e dei difensori Massimo Carrera (all’Atalanta) e Pietro Vierchowod (al Perugia); arrivarono a Torino l’esperto attaccante croato Alen Bokšić (proveniente dalla Lazio) e i giovani Christian Vieri (dall’Atalanta), Nicola Amoruso (dal Padova) e Mark Iuliano (dalla Salernitana), oltre all’uruguaiano Paolo Montero (dall’Atalanta) e al centrocampista francese Zinédine Zidane (dal Bordeaux), schierato inizialmente come regista. A vederlo, pareva impossibile che ci fosse la guerra, che qualcosa contasse piú del chiodo, del muretto, della campagna lavorata. Dopo questa vittoria, la Juventus prese le redini del campionato grazie a una serie di vittorie consecutive (da segnalare un 3-2 al Verona, con gol di Porrini e doppietta di Del Piero, rimontando dallo 0-2) e giunse alla sosta natalizia con 6 punti di vantaggio sulle inseguitrici. 3-1 (con una doppietta di Del Piero e un gol di Vieri) e incamerò la Supercoppa: il 9-2 complessivo è tuttora lo scarto più ampio mai registrato nelle finali delle competizioni UEFA.
Società Sportiva Littorio Benevento, che giocava sul campo Santa Maria degli Angeli (poi denominato Meomartini) realizzato da don Francesco Minocchia con l’ausilio di calciatori residenti nella città di Benevento e sito nel rione Libertà della città delle Streghe. Qualche novità in più venne invece riservata alla seconda divisa blu: pur proseguendo nel cosiddetto filone «stellato» in essere dal 1994, stavolta l’uniforme vedeva le «stellone» colorate anch’esse di blu e solamente bordate di bianco, e riportate sia sulle spalle sia sui pantaloncini; lungo braccia e gambe, interrompendosi all’altezza delle succitate stelle, correvano inoltre delle bande gialle. E a tal proposito, il ricordo della Piedra del Sol non si è spento, tanto che non sono isolate le voci che rivogliono sulla divisa ancora lo splendido ed autentico disegno. Venne infine confermata la possibilità di una terza muta, come nel precedente biennio ancora su base nera con dettagli gialli, ma stavolta dal taglio ben più originale: il busto era infatti contraddistinto dalla silhouette stilizzata del muso di una zebra – simbolo dell’araldica juventina -, mentre similmente le maniche riportavano dei graffi «zebrati» nella stessa tinta; singolare inoltre l’apposizione in diagonale del jersey sponsor, in modo da sposare l’andamento stilistico del template.
Lo sponsor tecnico per la stagione 1996-1997 fu Kappa, mentre lo sponsor ufficiale fu Sony. Nella fase a eliminazione diretta della Champions League la Juventus eliminò nei quarti di finale i norvegesi del Rosenborg (1-1 a Trondheim con gol di Vieri, e 2-0 a Torino con gol di Zidane e Amoruso su rigore), mentre in semifinale si sbarazzò facilmente dell’Ajax con un 2-1 nei Paesi Bassi (gol di Amoruso e Vieri, tre giorni dopo il 6-1 di Milano) e un 4-1 a Torino (con gol di Lombardo, Vieri, Amoruso e Zidane). Nel frattempo i torinesi furono eliminati dalla Coppa Italia ai quarti di finale per mano dell’Inter. 2018 esce ai quarti col real dopo aver preso gli spurs agli ottavi. La Juventus si presentò alla finale del 28 maggio 1997 a Monaco di Baviera col ruolo di favorita, ma venne sconfitta dal Borussia Dortmund, nelle cui file giocavano cinque ex bianconeri, con un secco 1-3; fu inutile per i campioni uscenti il pur apprezzabile gol di tacco di Del Piero. Scegli i modelli dal taglio aderente per un fit aerodinamico o, se preferisci un comfort senza compromessi, cerca le magliette con vestibilità standard. La squadra venne perfezionata dai primi acquisti in rossonero, come quelli del portiere Raffaele Ferraretti (primo acquisto del Foggia in assoluto), dell’ala Luigi D’Onofrio, e del centravanti Mario Casale dall’Andrea Doria-Foggia, del centromediano Romano dal Savoia, o del terzino Michele Camero dalla Fulgor Molfetta.
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