Associazione Calcio Ferrara 1939-40 · Il 16 maggio 2014 ha preso parte al torneo di calcio benefico «Bambini senza confini», organizzato da don Paolo De Grandi e giocato allo stadio Città di Arezzo per raccogliere fondi da destinare ai bambini palestinesi. Tra kit home e kit away, abbiamo scelto le maglie da calcio di Euro 2024 più belle e spettacolari. Nella stagione 1988-1989, la prima dell’azienda tedesca Uhlsport, si assistette alla comparsa sulle maglie di una versione dello stemma leggermente ritoccata che apportava sopra anche la denominazione del club. Secondo me Farina era una spanna sopra gli altri, aveva delle idee innovative. Quindi dalla 15ª giornata, nel derby contro il San Secondo vinto (3-1) ritorna a chiamarsi Parma. Alla ripresa dell’attività sportiva nel secondo dopoguerra, il grifone sulle casacche aumentò di dimensioni, e venne inserito all’interno di grande scudo a forma di triangolo rovesciato, senza iscrizioni di sorta. Il 1960 è un anno di cambiamento per quanto riguarda il logo nerazzurro: colori invariati, rivoluzionati forma e contenuti. L’unica stagione di Rossi coi grifoni fu fortunata per quanto riguarda le realizzazioni: 13 gol in 28 gare di campionato e una rete in quattro partite di Coppa UEFA.
Il risultato della partita portò in Irlanda aspre polemiche, non sulla squadra, che comunque aveva ben figurato, quanto sulla federazione. Raccontò così la vicenda che lo fece condannare: «Dopo cena, mentre sto giocando la solita partita a tombola, tanto per ammazzare il tempo, mi si avvicina il mio compagno Della Martira: «Paolo, vuoi venire un attimo che ci sono due amici che vogliono conoscerti?». Accusato di aver truccato la partita Avellino-Perugia (nella quale firmò peraltro una doppietta), Rossi venne squalificato dalla CAF per due anni, perdendo così anche la possibilità di partecipare con la nazionale all’imminente campionato d’Europa 1980 casalingo. La stagione successiva conquista il primo trofeo nazionale della sua storia, la Coppa Italia: il 14 maggio 1992 batte in finale la Juventus per 2-0, (Melli e Osio), dopo aver perso all’andata per 1-0. L’anno dopo il Parma conquista il primo trofeo europeo: la Coppa delle Coppe, vincendo in finale per 3-1 contro l’Anversa a Wembley (reti di Minotti, Melli e Cuoghi).
Dopo essere stata la peggiore tra le vincitrici dei gironi di qualificazione per il mondiale del 1974, l’Unione Sovietica disputò uno spareggio con il Cile per l’accesso alla fase finale. Milan in finale col batticuore, il Perugia sfiora il colpaccio, in la Repubblica, 16 aprile 2003, p. Fu un esordio assoluto, poiché mai prima d’allora, in Italia, una divisa da gioco era stata «griffata» da un marchio commerciale; Rossi e il Perugia furono i primi a rompere questo tabù. Proprio il trasferimento del giocatore a Perugia segnò una sorta di spartiacque nel panorama calcistico nazionale: infatti, per finanziare l’oneroso arrivo in Umbria dell’attaccante, D’Attoma mise in piedi la prima sponsorizzazione di maglia. Giorgio Tosatti lo definì «un impasto di Nureyev e Manolete», un giocatore con «la grazia del ballerino e la spietata freddezza del torero». Mia madre non ne vuole sapere di mandare a Torino un altro figlio così giovane, mio padre consiglia al dottor Nesticò, un dirigente della Cattolica, di sparare una cifra alta, per dissuadere quelli juventini, ma non c’è verso.
Verso il XVI secolo assunse il nome di Terranova, che nel 1861 venne espanso in Terranova di Sicilia per differenziarla da altre città italiane di eguale denominazione. Nel 1928 la struttura di via Ascoli cambiò nome in Campo Sportivo del Littorio, quando l’amministrazione podestarile grazie ad una delibera acquistò il suolo. Successivamente l’impianto fu più volte rimaneggiato e dotato di spalti lungo pressoché tutto il suo perimetro: il 13 settembre 1959, in occasione dell’arrivo della Tre Valli Varesine, il sindaco Lino Oldrini inaugurò la tribuna coperta in cemento armato (poco prima era stata abbattuta la vecchia struttura d’epoca fascista); nella circostanza si giocò un’amichevole tra Varese e Torino. «Rispondo: «Il pareggio non è un risultato da buttare. L’Avellino ha un punto in meno di noi, ha vinto con la Juve e ha perso soltanto con il Torino». La squadra viola a fine campionato risulta come la meno battuta, e il portiere francese, che disputa tutte le partite della stagione, subisce meno di un gol a partita: trentuno in trentotto gare. Pur indebolita dall’infermeria, la squadra riuscì a permanere imbattuta anche nel girone di ritorno, chiudendo il campionato a soli tre punti dai meneghini campioni e approdando inoltre per la prima volta nella sua storia in Coppa UEFA.
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