Ai sensi dell’evoluzione delle normative del calcio italiano in merito alle sponsorizzazioni, fino al 1978 le maglie da gioco del Varese non recarono su di esse alcun marchio commerciale. Mentre la pulizia e l’eleganza sono apprezzate da molti, c’è chi sostiene che il calcio sia un gioco passionale e che le maglie dovrebbero riflettere questa passione attraverso un design più audace e distintivo. I primi emblemi erano utilizzati essenzialmente per i materiali promozionali e/o di comunicazione del club, nonché in circostanze formali (ricami su gagliardetti e abiti di rappresentanza); non era invece prevista la loro applicazione sulle divise da gioco (ove invece poteva apparire la denominazione sociale, in forma testuale). 2020 – Il club, nell’estate acquista del titolo sportivo del Busto 81, neopromosso in Serie D e viene ammesso per la stagione 2020-2021, mutando la denominazione in Città di Varese Società Sportiva Dilettantistica a responsabilità limitata. Tradizionalmente le maglie principali della squadra presentano il rosso quale colore dominante e il bianco come tinta complementare per i dettagli (perlopiù colletto, spalline, fianchi e orli). Nella medesima stagione la squadra raggiunse anche la semifinale del prestigioso Torneo di Viareggio, ove venne eliminata dai pari età della Fiorentina. Noi di Healy Sportswear comprendiamo l’importanza di utilizzare materiali di alta qualità per garantire che le nostre maglie non siano solo durevoli, ma anche comode da indossare.
Ciascuna di queste maglie viene creata in maniera meticolosa, per racchiudere la personalità del club o del paese rappresentato, ammiccando alla storia, alla cultura e all’identità in generale. La Roma è un club emblematico dell’Italia e della città di Roma per il fervore dei suoi tifosi allo stadio Olimpico e per l’amore per la maglia dei suoi giocatori. Nel 1935 venne finalmente inaugurato nel quartiere di Masnago lo stadio del Littorio, provvisto di campo erboso regolamentare, velodromo e pista di atletica leggera. Più volte ampliata e ristrutturata nei decenni successivi, l’arena nel secondo dopoguerra fu dapprima rinominata stadio di Masnago e infine, a seguito della tragedia di Superga (1949), assunse l’intitolazione ufficiale di stadio Franco Ossola, in memoria del giocatore varesino militante nel Grande Torino. Fu nel primo dopoguerra che il Novara ottenne i primi risultati favorevoli: nel 1919-20 sfiorò le semifinali interregionali dell’Italia settentrionale, nel 1920-21 si mise in mostra vincendo il suo girone a pari punti con il Torino: le buone prestazioni ottenute in quegli anni e i nei tornei seguenti fruttarono una discreta popolarità alla squadra azzurra, che andò così a formare con altre le altre tre società del Piemonte Orientale in auge in quel periodo – la Pro Vercelli, l’Alessandria e il Casale – il cosiddetto «quadrilatero piemontese».
Leonardo Capezzi venne convocato nel gennaio 2015 nell’Italia Under 20 per un’amichevole contro la Rappresentativa Under 21 di Lega Pro. Jasmin Kurtić il 23 maggio 2012 esordì con la maglia della nazionale slovena, contro la Nazionale di calcio della Grecia, a Kufstein, in Tirolo, Austria, realizzando anche quello che ad oggi è il suo unico gol con la nazionale di calcio della Slovenia, mentre era ancora tesserato per la squadra prealpina. Luca Forte nel maggio del 2014 venne convocato nell’Italia Under 20 per un’amichevole contro la Virtus Entella. A Milano l’8 maggio 1944 contro il Brescia (1-2 d.t.s.). Nestor Combin fu convocato per il mondiale 1966 con la Francia: disputò una sola partita, maglia del manchester city contro il Messico. Il fornitore tecnico per la stagione 2022-2023 è EYE Sport. Trascinato dai gol del bomber Alberto Galassi – saranno 45 al termine della stagione (che gli varranno l’ingaggio in Serie A da parte del Bologna per l’anno successivo) -, in campionato il Perugia vinse agevolmente il proprio girone, guadagnandosi la promozione in Serie B dopo oltre un decennio di distanza dalla precedente apparizione. Fechella, secondo quanto si racconta, sarebbe stato il soprannome di Domenico Ascione, un venditore ambulante, che, per il trasporto dei prodotti oggetto del proprio commercio, esercitava la sua attività avvalendosi di un asino malconcio.
Armando Picchi (che aveva già vestito la maglia azzurra per otto volte prima di giocare nel Varese) nella stagione 1967-68 giocò le gare che videro la Nazionale italiana opposta a Cipro (5-0), Svizzera (2-2 e 4-0) e Bulgaria (2-3), tutte valevoli per la fase preliminare dell’Europeo 1968. Nella partita contro i bulgari s’infortunò gravemente. In tale anno, dopo che la FIGC ebbe autorizzato i soli fornitori tecnici ad inserire il loro logotipo sulle casacche, la maglia del Varese venne corredata per la prima volta da uno sponsor esplicito, nella fattispecie Admiral. Nel 2015, a seguito della rifondazione della società col nome di Varese Calcio SSD, il logo è stato ridisegnato richiamandosi all’identificativo usato dalla Varese Sportiva anni 1930 (a sua volta ricalcante lo stemma araldico della città): l’emblema consiste pertanto in uno scudo troncato di bianco e rosso al palo bianco, con profili e bordi rossi, una V rossa inscritta nella metà inferiore e la denominazione sociale posta in capo all’insieme.